Oggetto: Lettera aperta. Revoca immediata della nota a firma Direzione Generale dell’A.U.O.C. Policlinico di Bari con prot.n. 0066650 del 19/07/2023. Pericolo salute pubblica.
Il CAMA LILA chiede che, l’allegata nota, della scrivente Direzione Generale dell’A.U.O.C. Policlinico di Bari ed indirizzata a tutte le Direzioni Generali delle ASL della Regione Puglia e per conoscenza alle S.V., venga immediatamente revocata per i seguenti gravi e lesivi motivi:
- Richiesta di invio “elenco dei pazienti” che disattende totalmente la legge sulla privacy.
- L’impossibilità di mantenere l’anonimato per quei pazienti che saranno costretti a recarsi presso le farmacie del proprio distretto e, dunque, facilmente identificabili, i quali finiranno per smettere di seguire le cure e quindi saranno nuovamente contagiose. Inoltre, non si può paragonare la terapia dell’HIV alle altre che vengono distribuite nelle farmacie distrettuali, perché c’è ancora molto stigma!
- L’impossibilità, da parte del medico infettivologo di riferimento, di poter controllare l’assunzione di una terapia salvavita e l’andamento della patologia, il quale virus diventa trasmissibile nel momento in cui il paziente stesso decida di non volersi più curare. Infatti, la distribuzione centralizzata garantisce un controllo maggiore da parte dei medici sia dell’assunzione delle terapie sia della disponibilità dei farmaci, CHE NON POSSONO ESSERE SOSPESI!
- Le farmacie, potrebbero non avere la disponibilità dei farmaci, per cui il paziente resterebbe scoperto con grave danno per la propria salute, visto che non è possibile farne a meno neppure per un giorno. Ciò avviene frequentemente, poiché vi sono gravi ritardi nell’acquisto dei farmaci antiretrovirali e segnalazioni simili stanno arrivando anche da altri ospedali della Regione.
- Tenuto conto che ci sono persone, in cura presso l’UO Malattie Infettive del Policlinico di Bari, che provengono da altre province e regioni, proprio per problemi di privacy, si evidenzia la gravità, di tale decisione esposta nella nota in questione, sia per la salute del paziente, sia per quella pubblica, poiché porterebbe ad una sicura diffusione dell’infezione da HIV, la qual cosa è inaccettabile che avvenga attraverso la stessa Sanità Pubblica con provvedimenti di questo tipo.
Nonostante questa decisione sia stata presa senza nessun confronto con le Associazioni dei pazienti e nel mancato rispetto degli stessi, dovendo risolvere questo annoso problema, proponiamo che il paziente, su libera scelta, cosa condivisa con i medici infettivologi dei vari centri di riferimento, possa approvvigionarsi dei farmaci, presso il Reparto di Malattie infettive che lo ha in cura o presso i Servizi Farmaceutici Territoriali di qualsiasi distretto, evitando che venga evidenziato qualsiasi dato sensibile.
Se ciò non avverrà nell’immediato denunceremo la questione sia pubblicamente, che presso gli organi giudiziari competenti.
Nel contempo si chiede di indire riunione Commissione Regionale AIDS (che non viene convocata da più di tre anni) con data condivisa da tutti i componenti della stessa, per discutere di problemi rimasti ancora senza soluzione ed evitare così decisioni non condivisibili e nocive per i pazienti che vivono con l’HIV/AIDS.
Qui link al servizio TGR Puglia andato in onda il 21/07/2023